In Borgata Chiesa di Bellino, la parrocchiale di San Giacomo passa sotto la giurisdizione della Diocesi di Saluzzo nel 1788, con le sue dipendenze. Tra queste spicca la Santissima Trinità che è stata sede della Confraternita dei penitenti (C. Allais, "La Castellata", 1891). Essa sarebbe menzionata, senza riferimento al suo titolo, da atti notarili del 1641 inerenti la vendita di beni ecclesiastici (G. Bernard, "Lou Saber", 1996), ma la Visita pastorale del 14 luglio 1770 dell'arcivescovo di Torino Rorengo di Rorà ne tratta come di un sacello recentemente edificato nell'area cimiteriale, e che proprio nel corso della Visita viene benedetto. La struttura è a pianta centrale, di forma esagonale, con un ambiente unico per l'aula ed il presbiterio. Vi è annessa una piccola sacrestia. Il tetto è a capanna, a due falde inclinate. Il manto di copertura è in lose posate su orditura lignea, come da tradizione costruttiva locale; sul tetto svetta il campanile a vela.
La conformazione attuale si deve alla campagna di restauri del 1847 dalla quale ci giungono i dipinti parietali del pittore Parini (?) profusi anche sulla cupola, impostata su sei pilastri e pennacchi angolari.
L'anno 1872 una valanga primaverile, scesa lungo l'alveo del torrente del Pelvo, raggiunge l'edificio di culto provocando qualche danno. Seguiranno gli interventi di riparazione e l'esecuzione della pala tuttora all'altare maggiore in stucchi a finto marmo.