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Monastero dei Santi Pietro e Paolo

Diocesi di Vercelli ( sec. IX; X )

Castelletto Cervo, 13851, BI

Il monastero cluniacense dei santi Pietro e Paolo è posto in un territorio solcato da un’articolata rete viaria sin dal periodo preistorico e il sito su cui nel Medioevo sorge il monastero è interessato da una consistente serie di ritrovamenti, effettuati nel Novecento, grazie ai quali è stato possibile riconoscere a ridosso dell’area su cui venne costruito il complesso religioso una necropoli di età romana.
Ottone III con il diploma del 7 maggio 999 annovera tra le donazioni fatte al vescovo Leone anche “S. Mariam Moliade quae dicitur Monasteriolum” che era, appunto, il monastero di san Pietro di Castelletto Cervo.
Non è noto il momento preciso in cui l’istituzione monastica venne costituita; esisteva già nel 1095-96 quando compare la prima menzione del priorato, in una lettera inviata all’abate Cluny da Oberto, conte del Canavese ed Ardizzone, castellano di Castelletto.
La fondazione è strettamente legata, nelle sue prime fasi, ai conti di Pombia, quindi Biandrate, che a partire dal X secolo estendono il proprio controllo sul comprensorio attraverso una complessa politica di donazioni di beni e di terre. Tra queste figura quella del 1083, ad opera di Guido di Pombia e a vantaggio dell’abbazia di Cluny: in questo documento per la prima volta compare esplicitamente il nome del centro di Castelletto.
Nel corso del Medioevo il monastero vide un progressivo consolidamento del proprio ruolo territoriale e del suo patrimonio, che incrementa in misura cospicua, grazie a donazioni delle aristocrazie locali.
Nel contempo è coinvolto in una serie di vicende belliche, con pesanti conseguenze sugli stessi edifici: tracce di questo periodo compaiono nella documentazione scritta che ricorda il monastero come “devastato e disabilitato a causa delle guerre”.
Nei secoli finali del Medioevo il priorato conobbe una fase di flessione e di crisi, che ebbe come esito l’istituzione della commenda, tra il XV e il XVI secolo, e nel 1593 la fine dell’istituzione monastica, nonché la trasformazione della chiesa in parrocchiale.
Da allora il sito fu oggetto di varie trasformazioni, legate alle diverse destinazioni d’uso. Il complesso riflette nelle strutture le molteplici vicende che ne hanno caratterizzato la storia e si presenta come il risultato di costruzioni, rimaneggiamenti e progressive aggiunte, in risposta ad esigenze differenti legate all’uso monastico prima e alla funzione parrocchiale in seguito.
L’Università degli studi del Piemonte Orientale, a partire dal 2006, partecipa attivamente al recupero del sito con opere di valorizzazione e scavo.

BIBLIOGRAFIA

ORSENIGO, Riccardo. Vercelli Sacra, Vercelli 1909.

Il primo accenno documentato al luogo di Castelletto, risale alla donazione che il conte Guido di Biandrate, a titolo di atto penitenziale per la salvezza della sua anima, fece all’abbazia di Cluny con documentato datato 6 marzo 1083.
In una lettera indirizzata all’abate di Cluny il priore di San Pietro viene accusato dal feudatario e dal castellano di Castelletto di creare discordia nel luogo sacro e di essere dedito all’omicidio tanto che la cella monacale è evitata da tutti, a tal proposito viene chiesto il ritorno di frate Garnerio trasferito a Vertemate già priore di Castelletto.
Nell’arco di pochi decenni la potenza economica del monastero, che raccoglieva fino a otto monaci oltre il priore, crebbe notevolmente grazie alla particolare sottomissione papale che lo rendeva immune dalle influenze politiche del tempo e lo proteggeva dalla bramosia dei potentati locali.
La presenza di questo monastero influì sulla vita del luogo incentivando le colture e bonificando larghe zone incolte.
Nel XIV secolo cruente guerre locali indussero i monaci Cluniacensi di Castelletto ad abbandonare il monastero, per poi ritornare e ricostruire sulle macerie. Il XVI vide i rapporti con Cluny del tutto interrotti e benché la presenza di pochi monaci sussistesse, la condizione economica del monastero passò ad un commendatario di nomina pontificia.

Link esterni
Accessibilità
Lun-Dom chiuso

le aperture e le visite guidate sono a cura dell' Associazione "Amici del Monastero di Castelletto Cervo". Per maggiori informazioni consultuare il sito web indicato.

Il bene sarà visitabile negli orari indicati salvo celebrazioni liturgiche

Lun-Dom -

Info

cattedrale
Cattedrale di Vercelli
diocesi
Vercelli
tipologia edificio
Abbazie e Monasteri
indirizzo
Castelletto Cervo, 13851, BI
tel
0161.859116
mail
monastero.castelletto@gmail.com.
web
http://www.monasterodicast

Servizi

accessibilità
si
accoglienza
true
didattica
sconosciuto
accompagnamento
true
bookshop
sconosciuto
punto ristoro
sconosciuto

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