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Santuario della Madonna del Tavoletto

Diocesi di Alba ( sec. XVII; XVIII; XX )

Strada vicinale del Tavoletto 1, 12040, Sommariva Perno, CN

Il santuario è situato nella località denominata "Tavoletto" nel mezzo del paesaggio roerino, in cima a una collina in posizione panoramica e suggestiva, dove anticamente, tra XI e XIII secolo, vi era la “villa”, un feudo costituito dal castello e un piccolo borgo. Questo venne in seguito abbandonato, verso la fine del XIV secolo, e rimase soltanto l’antica chiesa parrocchiale intitolata alla Madonna. Essa venne ricostruita nelle forme dell’attuale santuario verso la metà del Seicento e al secolo successivo risale l’ampliamento dell’area presbiteriale. La facciata, risistemata nel 1926 si presenta come un modesto porticato a doppia arcata. Il campanile venne costruito nel 1662, probabilmente su una base di muratura preesistente, e nel 1737 venne innalzata la cella campanaria. L’edificio è a pianta rettangolare, a navata unica e l’interno venne completamente ridipinto dal pittore albese Fedele Finati nel 1904. Tuttavia affiorano alcune tracce di figure ed ornati ad affresco preesistenti e probabilmente databili al XVII o XVIII secolo. Il compito di abbellire e ingentilire le strutture architettoniche viene dato allo stucco. La decorazione plastica visibile sulle volte della navata centrale è databile intorno al 1770, così come quella dell’altare laterale a destra e dell’edicola presbiteriale che un tempo accoglieva la statua della Madonna del Rosario. Nello stesso periodo fu anche costruito il nuovo altare maggiore, interamente in muratura, innalzato al centro del presbiterio, rivestito con stucchi lucidi a imitazione dei marmi più pregiati e dai colori contrastanti. La cornice, al centro dell’alzata, ornata con teste di putti e nuvole, un tempo ospitava la pala d’altare con la quattrocentesca Pietà attribuita a Giovanni Martino Spanzotti. La tavola venne trasferita nella chiesa parrocchiale nel 1962 insieme ad altre opere come il tondo con la Natività (fine XV – inizio XVI sec.) attribuita alla cerchia del pittore toscano Sebastiano Mainardi, in origine appeso nel presbiterio, e il quadro rappresentante San Vincenzo Ferreri (1770 ca.), opera di Pietro Paolo Operti, un tempo collocata sopra l’unico altare laterale. Dopo un periodo di abbandono, il bene è stato ripristinato ed è oggi un centro culturale e di formazione ambientale.

Il culto per questo santuario campestre deriva da un prodigioso evento ricordato da una lapide infissa all’interno, sulla porta che dà accesso alla tribuna: proprio in quel punto, una miracolosa sorgente d’olio sarebbe scaturita da un sasso per opera della Madonna, ma si sarebbe esaurita nel giorno stesso in cui avidamente si volle commercializzare. La particolare devozione popolare alla Madonna era anche testimoniata dalla presenza di tavolette ed oggetti votivi. La comunità di Tavoleto era solita celebrare la messa solenne in occasione della festa dell’Addolorata nel mese di settembre e, oggetto di storia più recente, durante i due conflitti mondiali erano molte le madri che si recavano al santuario per pregare per i propri figli al fronte innanzi alla tavola della Pietà. Questo tema iconografico, capace di suscitare compassione, nacque in ambito germanico nel Trecento e si diffuse ampiamente in Italia fino a raggiungere la zona dell’albese. La Pietà che fino al 1962 ornava l’altare maggiore del Santuario della Madonna di Tavoletto è attribuita al pittore casalese Giovanni Martino Spanzotti (1450/55-1526/28) e considerata un capolavoro della produzione figurativa tardo quattrocentesca. L’opera, realizzata a tempera su tavola, mostra la Madonna a mezza figura che ammantata e velata di azzurro tiene in grembo il corpo di Gesù, in posizione verticale, su un fondo rosso con motivi dorati in rilievo a losanghe e fiori. Nella lunetta in alto, fra una rossa corona di cherubini, è raffigurato a mezzo busto e in veste rosa e manto verde il Padre Benedicente o, secondo un'altra ipotesi, la doppia rappresentazione di Gesù che risorto benedice con la mano destra e con la sinistra regge il globo. Precoce testimonianza del Rinascimento nell’albese, il dipinto si distingue per la drammatizzazione naturale delle figure, la compostezza, l’equilibrio e il cromatismo accentuato e dalle tinte calde. È ipotizzabile che la sede originaria dell’opera, eseguita intorno al 1490, fosse la cappella gentilizia del castello di Sommariva Perno e che venne commissionata dai fratelli Secondo Onorato e Giovanni Percivalle Roero. In seguito, con la ricostruzione del santuario nel 1650 l’altare maggiore venne predisposto ad accogliere la Pietà, grazie ad una probabile donazione del marchese Francesco Guglielmo Carron, a quel tempo signore del castello di Sommariva Perno.

Link esterni
Accessibilità
Opera tattile - disegno per il rilievo

Cristo in Pietà ed Eterno - pala d'altare

Opera tattile - disegno per il rilievo

Adorazione del Bambino - tempera su tavola

A3 multisensoriale visivo-tattile

Adorazione del Bambino - tempera su tavola

A3 multisensoriale visivo-tattile

San Vincenzo Ferrer - olio su tela

Lun-Dom 09:00 - 18:00

La chiesa è dotata del sistema "Chiese a porte aperte" di apertura e narrazione automatizzata.
Consulta la App "Chiese a porte aperte" e prenota il tuo biglietto prima di metterti in viaggio.

E' inoltre possibile su prenotazione richiedere l'accompagnamento dei Volontari per l'Arte.

Il bene sarà visitabile negli orari indicati salvo celebrazioni liturgiche

Info

cattedrale
Cattedrale di Alba
diocesi
Alba
tipologia edificio
Santuari
indirizzo
Strada vicinale del Tavoletto 1, 12040, Sommariva Perno, CN
cel
3805036461
mail
iltavoletto@gmail.com
web
www.tavoletto.it

Servizi

accessibilità
parziale
accoglienza
true
didattica
true
accompagnamento
sconosciuto
bookshop
sconosciuto
punto ristoro
sconosciuto

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