CITTÀ E CATTEDRALI
PIEMONTE E VALLE D'AOSTA

Il significativo patrimonio culturale ecclesiastico del Piemonte e delle Valle d’Aosta è stato interessato, nel recente passato, da importanti lavori di studio, restauro e manutenzione straordinaria, con il virtuoso concorso della Chiesa, degli Enti pubblici, delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e delle comunità locali.
Rendere praticabile anche attraverso la rete a pellegrini e visitatori questo patrimonio è l'obiettivo del Portale "Città' e Cattedrali”, che intende mettere a sistema la valorizzazione di luoghi di storia e di arte sacra aperti e fruibili, arricchendoli con itinerari di visita geografici e tematici, corredati da ampie descrizioni.
Il portale “Città e Cattedrali” rappresenta una piattaforma fondamentale nel processo di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico di Piemonte e Valle d’Aosta e si candida a diventare nel tempo una vera e propria porta d’ingresso digitale: uno spazio di presentazione e di interpretazione nel quale, in un’unica visione d’insieme, si possano cogliere le specificità e le chiavi di lettura storico-artistiche e liturgico-devozionali dei luoghi, per un’esperienza di visita consapevole.
Motore ed elemento fondamentale del sistema di fruizione del grandissimo numero di siti culturali ecclesiastici, concentrati nei centri urbani o diffusi sul territorio, sono i volontari, che si sono formati e sono maturati nella consapevolezza del percorso di crescita delle comunità locali e nel senso di appartenenza dei beni culturali e del paesaggio. Grazie al loro costante contributo e al lavoro degli uffici culturali diocesani sarà possibile il completamento e l’aggiornamento del portale “Città e Cattedrali”.

Azzera

Itinerari

I Roero: committenze di vescovi e conti

L’itinerario narra le vicende della famiglia dei conti Roero tra Seicento e Settecento, quali mecenati d’eccellenza di luoghi di fede ed edifici nobiliari, approfondendo in particolare le committenze, il rapporto con gli artisti ed i diversi cantieri dei pittori che tra il 1702 ed il 1761 sono contemporaneamente attivi tra Langa e Roero, più precisamente tra Alba e Guarene.
Sono due, in particolare, i personaggi di spicco della famiglia Roero: Giuseppe (vescovo di Alba dal 1697 al 1720) e il nipote, Carlo Giacinto (1675-1749), ingegnere e architetto.
Monsignor Giuseppe Roero rinnovò tra il 1702-1703 le decorazioni e gli arredi della cattedrale di San Lorenzo e nel 1711-1712 affidò a Giuseppe Gaggini l’incarico di realizzare l’altare maggiore (tutt’ora visibile) in marmi policromi. Suggestiva è inoltre l’ipotesi che al Vescovo si debba anche la committenza della statua reliquiario di San Lorenzo, oggi conservata nelle sale del Tesoro della Cattedrale, posta sopra l’attuale sacrestia. Lo stesso Mons. Roero promosse il cantiere della chiesa di Santa Caterina di Alba (1711).
Il nipote Carlo Giacinto Roero fu invece impegnato sia nella ricostruzione del castello di Guarene, storica dimora delle famiglia, sia nel trasformare la chiesa ed il convento della chiesa della Maddalena di Alba, in qualità di procuratore delle monache albesi, coinvolgendo l’architetto Bernardo Vittone. Le committenze di Carlo Giacinto diedero impulso inoltre ad una fervente circolazione di artisti, contemporaneamente attivi su più cantieri: in particolare per la decorazione del coro della Maddalena si affidò alla bottega di Giacomo Rapa, impegnato anche presso il castello e la chiesa della Santissima Annunziata di Guarente, così come il pittore Antonio Milocco attivo nella chiesa della Maddalena, nella cattedrale di San Lorenzo e nella chiesa dell’Annunziata.
L’itinerario si snoda dunque attraverso Guarene, con la chiesa della Santissima Annunziata, la parrocchiale dei Santi Pietro e Bartolomeo ed il castello dei Roero, per proseguire ad Alba con la cattedrale di San Lorenzo ed il Tesoro della Cattedrale, la chiesa della Maddalena e quella di Santa Caterina.

La Strada per Torino

La strada per Torino, racconta come, nel grande viaggio da Chambery a Torino (1578), la reliquia sia con buone probabilità transitata attraverso il Piccolo San Bernardo passando per Aosta, Ivrea e Ciriè.
In origine il pellegrinaggio di San Carlo era diretto in Savoia, a Chambery, quando Emanuele Filiberto di Savoia trasferì la reliquia a Torino, ufficialmente per agevolare il viaggio del Cardinale, ma sostanzialmente per stabilire in modo definitivo la sede della Sindone, che i Savoia consideravano il simbolo religioso di legittimazione della casata, nella nuova capitale. Da allora è custodita in Palazzo Reale, nella secentesca cappella della Sindone di Guarino Guarini.
Questo itinerario segue e coincide con la strada dei pellegrini e dei viandanti denominata Via Francigena.
Ad Aosta è possibile visitare il complesso della collegiata di Sant'Orso, già esistente nel V secolo, con tre navate e il campanile inglobato in quella centrale, a sinistra dell'ingresso. A questo periodo appartengono anche gli importanti affreschi di cui restano testimonianze nel sottotetto. All’interno si trova l'altare della Sacra Sindone, ornato da un'imponente macchina d'altare in legno: al centro la tela col Sacro Sudario mostrato da due angeli, a sinistra la Visitazione e a destra San Pantaleone.
Il Museo del Tesoro della cattedrale presenta poi una significativa selezione del patrimonio d'arte sacra della Valle d'Aosta, tra cui si nota un dipinto raffigurante la Vergine addolorata con la Sindone retta da due angeli del XIX secolo.
All’ingresso del paese di Issogne si trova invece la Chapelle du Sainte Sudarie, fondata probabilmente dal priore di Sant’Orso, Giorgio di Challant. La devozione della famiglia Challant alla Sindone era legata alla funzione di luogotenente della Savoia assegnata ai suoi esponenti, impegnati così quali custodi del castello di Chambéry e della Sainte-Chapelle, in cui era conservata la preziosa reliquia.
Il percorso prosegue al castello di Agliè con la cappella di San Massimo e la chiesa parrocchiale della Madonna della Neve dove è esposta una copia della Sindone a grandezza naturale, opera di Fantinus (1706), normalmente ospitata nella chiesa di Santa Marta e, ad Ivrea con la cattedrale di Santa Maria Assunta e la chiesa di San Nicola da Tolentino.

CULTURE A PORTE APERTE 2025
L’XI° edizione di “Cultura a porte aperte” partirà sabato 27 e domenica 28 Settembre 2025, in coincidenza con le Giornate europee del patrimonio culturale.Il programma prevede l’apertura straordinaria di monasteri, chiese, pievi, santuari e musei che fanno parte del circuito di “Città e Cattedrali”, un piano di valorizzazione di circa 700 luoghi d’arte sacra organizzati in itinerari geografici e tematici, fruibili in Piemonte e Valle d’Aosta, ideato da Fondazione CRT e dalla Consulta per i Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta.Oltre alle aperture dei siti, Cultura a porte aperte 2025 propone un calendario di attività e incontri culturali per i mesi autunnali, che mette al centro persone e comunità inclusive, con particolare attenzione alle capacità sensoriali e cognitive. 
Protagonisti di “Cultura a porte aperte” sono le diocesi del territorio e gli oltre 2000 volontari culturali che nel corso di tutto l’anno garantiscono la fruizione e la valorizzazione dei beni ecclesiastici, luoghi carichi di storia e arte, organizzati in itinerari di visita geografici e tematici. I volontari sono un’importante espressione di cittadinanza attiva. 
Completa l’offerta, gli itinerari di Chiese a porte aperte, che grazie a una App, consentono la visita in autonomia dalle 9.00 alle 18.00 in 70 luoghi di arte sacra del Piemonte e della Valle d’Aosta. All’interno di ogni sito una narrazione automatizzata arricchita da musiche e luci direzionali. La presenza di facilitatori rende la visita nei luoghi del sistema accessibile alla disabilità sensoriale.

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