Abbazie e Monasteri
Abbazia, deriva dal lat. tardo abbatia (da abbas, -atis 'abate') e indica sia un monastero sui iuris, cioè autonomo e con personalità giuridica, i diritti collegiali e capitolari, diretto da un superiore religioso eletto, sia il complesso degli edifici claustrali e dei fabbricati a essi connessi, sede di una comunità religiosa monastica.
Nel significato correlato di comunità religiosa e di complesso architettonico si deve intendere per abbazia non solo l'insieme degli edifici abitati da monaci, ma anche il risultato dell'edilizia da essi prodotta, in funzione o addirittura come espressione di specifiche modalità di vita e di pensiero
Monastero, è un edificio (o una serie di edifici) dove vive una comunità di monaci o monache e ha origine dopo l’epoca delle prime persecuzioni cristiane. I monasteri non costituiscono un ordine religioso: ognuno di essi può formare una comunità, oppure fare parte di confederazioni, con funzioni di coordinamento e di mutuo aiuto.
Monastero non è sinonimo di convento. Quest'ultimo è un complesso destinato all’ospitalità della comunità religiosa, introdotto con l'avvento degli ordini mendicanti e i cui aderenti sono chiamati "frati" e "suore", cioè fratelli o sorelle.
Il monastero è stato per molti secoli una piccola città, con la tendenza a essere autosufficiente dal punto di vista economico. I monaci vivono una vita di preghiera e di lavoro, spesso manuale, ma con varianti di grande importanza a seconda del periodo storico, dell'ordine e della regola di riferimento, della regione di appartenenza.