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Cappella di Santa Maria di Missione

Diocesi di Torino ( sec. XIV; XV; XVIII )

Fraz. San Giovanni, 10068, Villafranca Piemonte (TO)

La cappella di Santa Maria è il più antico edificio religioso di Villafranca Piemonte. Sorge sul luogo di una cappella già esistente nell’XI secolo quando venne donata dal vescovo di Torino Landolfo all’abbazia di Santa Maria di Cavour che la restituì nel 1315 per rimanere alla comunità locale. Alla fine del Trecento è stata ricostruita ex novo e arricchita di pregevoli affreschi datati intorno agli anni Trenta del Quattrocento, opera del pittore Aimo Dux, frescante di scuola lombarda, giunto da Pavia per lavorare alla corte dei Savoja-Acaia nei primi anni del XV secolo. Nel 1702 la cappella è stata nuovamente modificata, senza rispettarne i caratteri originari, ed è stato aggiunto un campanile.
I cicli di affreschi quattrocenteschi che impreziosiscono e ricoprono integralmente l’interno presentano un notevole interesse dal punto di vista iconografico e simbolico. Per comprendere i motivi di tanta ricchezza è necessario tener presente la funzione che rivestivano non solo da un punto di vista decorativo ed illustrativo, ma anche catechetico e di educazione religiosa in una società per la maggior parte analfabeta.

La parete frontale che incornicia l’altare è articolata su tre registri di affreschi di cui quello centrale presenta un Compianto sul Cristo morto, affiancato dalla Madonna del Latte a cui è possibile si debba l’intitolazione della cappella, una santa non identificata e San Maurizio in eleganti fogge cavalleresche, una raffinata acconciatura della barba e dei capelli, lunghi speroni alle calzature e il ciondolo con la croce che lo connota.
Nella lunetta superiore vi è invece l’Annunciazione.

La parete sinistra anch’essa divisa in tre livelli ospita nella fascia inferiore San Michele Arcangelo, Sant’Andrea apostolo, San Bernardo da Mentone nell’atto di incatenare un demone policefalo alla colonna, Sant’Antonio abate e San Costanzo martire. La fasce centrali e superiore, strettamente concatenate, sono dedicate alla Cavalcata dei Vizi e delle Virtù.
La parete destra divisa in due registri, riporta in modo didascalico, nella parte bassa, un’altra serie di santi identificabili con San Claudio vescovo di Besancon, il Martirio di San Sebastiano, Santa Margherita, Sant’Apollonia, Santa Caterina d’Alessandria, San Valeriano, San Giovanni Battista. Più in alto si staglia imponente la Madonna con Bambino in trono tra due santi.
Nelle vele della volta gli Evangelisti coi loro attributi iconografici.

La cavalcata dei Vizi e delle Virtù

Tra i diversi temi narrati nella cappella, la Cavalcata dei Vizi e delle Virtù ricopre un ruolo preminente. La lettura si volge partendo da sinistra dove compare la prima figura ad impersonificare la Laboriosità intenta all’arcolaio, contrapposta alla figura dell’Accidia a cavallo di un asino e accompagnata dal demone Astaroth.
La seconda è la Letizia intenta a godere del profumo dei fiori tra le mani, cui si oppone l’Ira che si trafigge con un grosso pugnale a cavallo di un orso, spinta dal demone Balberith.
La terza è al Temperanza che mesce l’acqua e il vino in contrapposizione alla Gola, rappresentata mentre addenta una coscia di pollo. Cavalca una pantera ed è insidiata dal demone Belfagor.
La quarta è la Carità, una donna che allatta il proprio bambino in fasce e un trovatello nudo contrapposta all’Invidia che rode un legnetto ed è a cavallo di un bianco levriero, mentre il demone Belzebù la tormenta coi suoi artigli.
La quinta è la Castità con gli occhi appoggiati sul libro di preghiera, contrapposta alla sottostante Lussuria, rappresentata come una donna nell’atto di mostrare i suoi indumenti “intimi colorati di rosso. Cavalca un maiale nero ed è spinta dal demone Asmodeo.
La penultima è la Liberalità intenta ad elargire monete a dei fanciulli in contrapposizione all’Avarizia che tasta il fagotto di monete mentre cavalca una scimmia con il demone Mammona che la insidia.
L’ultima è l’Umiltà in veste monacale con il giogo alle spalle che la contrappone alla Superbia, vestita di ermellino con lo scettro in mano e incoronata dal demone Lucifero come regina di tutti i vizi. La sua cavalcatura è un leone.

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Lun-Dom 09:00 - 18:00

La chiesa è dotata del sistema "Chiese a porte aperte" di apertura e narrazione automatizzata.
Consulta la App "Chiese a porte aperte" e prenota il tuo biglietto prima di metterti in viaggio.

Le site pourra être visité durant l'horaire indiqué sauf en cas de célébrations liturgiques

Infos

cathédrale
Cattedrale di Torino
diocèses
Torino
type d'édifices
Antiche cappelle
adresse
Fraz. San Giovanni, 10068, Villafranca Piemonte (TO)
tél
011.9807107
email
info@comune.villafrancapiemonte.to.it

Services

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