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Cappella di San Rocco

Diocesi di Alba ( sec. XVIII )

12069 Santa vittoria d'Alba CN

La cappella di San Rocco, detta anche “chiesa dei Morti”, si trova sulla sommità del borgo di Santa Vittoria d’Alba, fuori le mura del castello e della “villa”, nella zona che ospitava il cimitero.
San Rocco è citata per la prima volta nel testamento del 1522 di un certo Alessio Operto che destina un legato per la costruzione dell’edificio. Il motivo era probabilmente connesso alla nuova ondata di peste che stava colpendo tutto il Piemonte. L’occasione di onorare il santo si presenta però concretamente solo nel Settecento quando occorre abbattere la vecchia chiesa parrocchiale di Santa Maria in borgo Solano, adiacente al cimitero, all’interno della quale si trovavano due camere tombali dei Romagnano ed altre della comunità. Si deve attendere il 1775 per la delibera di abbattimento e l’affido all’architetto Borgese dell’incarico di progettare una nuova cappella.
Il 20 ottobre 1775 Borghese consegna un dettagliato progetto che prevedeva di salvaguardare le due camere tombali dei Romagnano. Nel 1792 si diede finalmente avvio ai lavori di ricostruzione.
La cappella di San Rocco è stata recentemente restaurata e ospita all’interno una mostra permanente dedicata al concittadino Carlo Giuseppe Bertero (1789-1831), medico, botanico e fisico.

Carlo Luigi Bertero (1789-1831) – Botanaco

Carlo Luigi Giuseppe Bertero nasce a Santa Vittoria d’Alba il 14 ottobre 1789 nel castello, da Anna Maria Abrigo e da Giuseppe, funzionario del Conte di Santa Vittoria e Marchese di Verduno Carlo Luigi Giuseppe Caissotti.
Primogenito di tre fratelli, resta orfano di padre a soli quattro anni e cresce sotto le cure di mamma Maria nella casa che il conte ha loro donato, dopo la morte del padre. L’edificio si trova nel borgo Sant’Antonio e, fino a non molti anni fa, era conosciuto nella memoria locale come ‘l palas.
Compie gli studi classici e filosofici in Alba, dimostrando una spiccata propensione per le materie scientifiche e naturalistiche che lo spinge ad iscriversi alla Facoltà di Medicina di Torino. Nel 1811 discute la tesi di laurea su Trattato medico riguardo le specie autoctone esotiche succedanee, dimostrando sempre più la sua particolare tendenza ad associare le discipline mediche a quelle botaniche. Di animo brillante ed avventuroso si reca a Parigi all’epoca definita reggia delle scienze, dove ha modo si frequentare gli ambienti più esclusivi del mondo scientifico del suo tempo.
La sua sete di conoscere lo induce ad imbarcarsi come medico di bordo per le Antille su proposta del Generale Foujas de S. Fond, comandante della Guadalupe, anch’egli amante delle scienze naturali.
Le sue mansioni di medico mettono in risalto la sua grande nobiltà d’animo e viene ben presto accolto e stimato dall’intera popolazione delle isole.
Dopo aver esplorato per due anni le terre e le isole del centro America ritorna in Europa, soggiornando a Lione. Nel 1821 rientra a Santa Vittoria. Persa anche la madre si rimette per mare alla volta del Cile. Nell’attesa dell’imbarco prende lezioni di disegno per meglio illustrare le piante che troverà. In Sud America incrocia nelle acque del Pacifico meridionale facendo la spola tra Valparaiso e le Isole della Società, raccogliendo e catalogando migliaia di specie arboree che spedisce regolarmente a colleghi ed amici in Europa.
La sua grande avventura si conclude in modo tragico nel 1831 all’età di 42 anni; un naufragio mette fine alle esplorazioni di Carlo Bertero su questa terra.
Di Carlo Luigi Giuseppe Bertero rimangono gli esemplari raccolti e studiati, molti dei quali conservati all’Orto Botanico della città di Torino e gli altri, oltre 15000, dispersi negli Erbari di mezza Europa.
A Santa Vittoria sono presenti piccoli segni, se confrontati alla sua statura del personaggio: una piazza, una via, un Istituto Scolastico, un busto fuso in bronzo ed oggi un grande progetto di riqualificazione ambientale di cui il restauro della cappella, che ospita la mostra a lui intitolata, ne è la prima pietra.

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Accessibility
Lun-Dom 09:00 - 18:00

La chiesa è dotata del sistema "Chiese a porte aperte" di apertura e narrazione automatizzata.
Consulta la App "Chiese a porte aperte" e prenota il tuo biglietto prima di metterti in viaggio.

The building may be visited at the times indicated unless a religious function is in progress

Info

cathedral
Cattedrale di Alba
diocese
Alba
type of building
Antiche cappelle
address
12069 Santa vittoria d'Alba CN
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info@cittaecattedrali.it

Services

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