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Castello di Agliè - Cappella di San Massimo

Diocesi di Ivrea

Piazza del Castello, 2 10011, Agliè, TO

IL CASTELLO

L'aspetto attuale, sostanzialmente unitario, del Castello è in realtà la sommatoria di quattro grandi fasi costruttive, in parte ancora individuabili e in parte inglobate ed obliterate all'interno della più recente trasformazione. Il nucleo originario del Castello risale verosimilmente al XII secolo, epoca nella quale il casato dei San Martino di Agliè inizia a dominare il Canavese. A metà del secolo XVI il Castello conservava ancora l'impianto di fortilizio, era circondato da un fossato e composto da una torre e da edifici civili e rustici organizzati intorno ad una corte e affiancati da giardini. La prima trasformazione si realizzò nel 1646 su committenza del conte Filippo San Martino, consigliere della reggente Maria Cristina di Francia: il progetto, che la tradizione non documentata fa risalire ad Amedeo di Castellamonte, interessò la parte di affaccio al giardino, la definizione del cortile di San Massimo e la costruzione della Cappella di San Massimo sul sito di un edificio religioso preesistente. Nel 1764 il complesso fu acquistato da Carlo Emanuele III per il figlio cadetto Benedetto Maria Maurizio, duca del Chiablese: inizia così per il Castello una nuova stagione edilizia e decorativa con la regia dell’architetto Ignazio Birago di Borgaro, che ampliò la zona di affaccio verso il borgo realizzando anche la Chiesa e la Galleria di collegamento, detta “delle Tribune”. Negli anni 1825-1849 il Castello e il Parco furono oggetto del rinnovamento voluto dal re Carlo Felice e dalla consorte Maria Cristina, che crearono il piccolo Teatro, la Sala Tuscolana e la nuova sistemazione dell’Appartamento Reale. Nel 1939 il Castello fu venduto allo Stato.

LA CAPPELLA DI SAN MASSIMO

L'ideazione e la realizzazione della Cappella San Massimo sono riferibili a Filippo di San Martino. La costruzione viene avviata nel 1642 e prosegue ininterrottamente fino al 1657. Il progetto inizialmente prevedeva la realizzazione di due cappelle gemelle: una dedicata a San Massimo l'altra a San Michele. La realizzazione della Cappella è riferibile a Filippo di San Martino con progetto, seppure non documentato, di Amedeo di Castellamonte, architetto ducale alla corte sabauda e autore di tanta parte delle fabbriche rappresentative coeve. La costruzione, avviata nel 1642 prosegue sino al 1657. Inizialmente il progetto prevedeva la realizzazione di due cappelle gemelle, l’una dedicata a San Massimo, l’altra a San Michele, nel luogo ove ora è il teatrino. La Cappella di San Massimo, a pianta quadrata, è chiusa da una volta a pianta ottagonale, interamente decorata dai raffinati stucchi seicenteschi e dagli affreschi con Storie della Vergine, opera di maestranze luganesi che dimostrano singolare affinità con i capolavori a stucco del Castello del Valentino e della Venaria Reale, realizzati negli stessi anni per la regia progettuale di Amedeo di Castellamonte. La Cappella, restaurata da Carlo Felice nel 1827, limitatamente all’aula, mantiene intatto l’impianto decorativo della cupola. Sono rinnovati il pavimento, le pareti a stucco lustro decorate con candelabri e l’altare ad opera di Pietro Cremona. La pala dell’altare di metà Seicento, rappresenta l’Elemosina di San Massimo ed è attribuita a Giovanni Claret, mentre il Crocifisso in avorio è opera di Giacomo Marchino, allievo di Giuseppe Bonzanigo. Al centro dell’ambiente è il singolare monumento innalzato da Giacomo Spalla intorno alla colonna sormontata dalla statua di San Paolo, dono – come testimonia l’epigrafe posta sulla parete destra della Cappella – del papa Leone XII per il contributo offerto da Carlo Felice per il restauro della Basilica romana di San Paolo fuori le Mura, distrutta da un incendio, nel 1823. Gli angeli reggicandelieri sono di Luigi Duguet. La cappella conserva una pregevole copia a grandezza naturale della Sindone, che risale all’ostensione del 1822 voluta da Carlo Felice per l’inaugurazione del suo regno.

TESTIMONIANZE SINDONICHE NEL CASTELLO DI AGLIE'

In occasione dell’ostensione della S.S. Sindone a Torino, il Polo Museale Regionale del Piemonte ha studiato per il Castello di Agliè un suggestivo approfondimento sul tema, strettamente connesso alla presenza di una copia del Sacro Lino esposta presso la Cappella di San Massimo. Contestualmente l’allestimento prevede la presenza di una serie di paramenti liturgici di manifattura torinese e francese, risalenti al XIX e al XX secolo, realizzati in damasco di seta broccato e raso di seta liseré operato, che saranno disposti su manichini in modo da convergere verso l’altare.

La cappella di San Massimo conserva una copia della Sacra Sindone, posta entro una cornice lignea. La sua presenza è indubbiamente legata Corte sabauda ed in particolare alla pietà dell'ultimo sovrano della linea principale della famiglia, Carlo Felice, e di sua moglie Maria Cristina di Borbone. Risale al 1822 e misura circa 430 cm di lunghezza e 103 cm di altezza ed è' corredata da una dichiarazione dell'arcivescovo di Torino Colombano Chiaverotti, che ne certifica l'avvenuto contatto con la Sindone durante l'ostensione voluta da Carlo Felice, il 4 gennaio di quell'anno, per solennizzare l'inizio del proprio regno.
Fu questa l'ultima occasione di espressione del significato legittimamente dinastico della Sindone e l'ultima volta che una copia della Sindone è stata “santificata” attraverso il contatto con l'originale.
In quest'ottica ha particolare importanza ha il valore iconografico, purtroppo molto compromesso a causa di un aggressivo intervento di pulitura e lavaggio che ha provocato la diffusione di pigmenti colorati che ne rendono difficile la lettura.

Accessibilité
Lun-Gio chiuso
Ven-Dom 09:00 - 19:30

Ultimo ingresso ore 18.30

Lun chiuso
Mar-Sab 09:00 - 19:30
Dom 10:00 - 19:30

Ultimo ingresso ore 18.30

Infos

cathédrale
Cattedrale di Ivrea
diocèses
Ivrea
type d'édifices
Cappelle gentilizie
adresse
Piazza del Castello, 2 10011, Agliè, TO
tél
0124.330102
email
sbap-to.aglie@beniculturali.it
web
www.piemonte.beniculturali

Services

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Intero 4.0 € Per ulteriori specifiche e gratuità consultare il sito: www.piemonte.beniculturali.it
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