Santuario della Madonna dei Boschi
Diocesi di Cuneo ( sec. XII; XV; XVI )
Un sito di antica devozione racchiude al suo interno preziosi cicli di affreschi databili dal XV al XVI secolo, tra cui un Giudizio Universale.
Santuario della Madonna del Brichetto
Diocesi di Mondovì ( sec. XV )
Uno dei due cicli pittorici più completi sulla vita della Vergine Maria, visitabili nella diocesi.
Santuario della Madonna del Carmine
Diocesi di Mondovì ( sec. XIV )
Interessanti affreschi di autori diversi tra cui il ciclo più significativo è opera di Segurano Cigna de Monteregali, firmato e datato 1478.
Santuario di Nostra Signora delle Grazie
Diocesi di Mondovì ( sec. XV )
Nella frazione di Montegrazie, su un promontorio immerso nel verde, l’imponente Santuario contiene un ciclo pittorico, opera dei fratelli Tommaso e Matteo Biazaci, pittori itineranti tra le valli e le pianure del Cuneese e il Ponente ligure
Santuario di San Magno
Diocesi di Cuneo ( sec. XV; XVIII; XIX )
Il Santuario di San Magno venne costruito nel XV secolo sopra un altare dedicato al dio pagano Marte, venerato dai Romani come dio preposto alle attività dei campi, ai confini e alla attività bellica che poteva assicurarne la difesa.
Sistema Museale Diocesano
Diocesi di Susa
Sistema Museale Diocesano. Costituito dalla rete di musei ecclesiastici, coordinati dal Museo Diocesano di Arte Sacra di Susa, raccoglie ed espone il patrimonio di arte sacra della Valle di Susa.
ex Convento di San Francesco (Certosa 1515)
Diocesi di Susa ( sec. XVI )
Nella chiesa conventuale dell'ex Convento di San Francesco (oggi Certosa 1515) si conservano tracce dell’originaria decorazione ad affresco cinquecentesca.
Église Saint-Maurice
Diocesi di Susa ( sec. XV )
Edificata a partire dal 1422 come cappella dei Domenicani di Annecy in alta Savoia, è la più antica delle quattro chiese presenti nel centro storico. Nella navata e nel coro conserva due straordinari frammenti della decorazione murale quattrocentesca.
Cicli di affreschi
L’affresco è cosa italiana. In esso si unisce la perizia del preparatore del muro alla maestria del pittore che in una sola giornata dipinge “a buon fresco” anche una porzione rilevante di grassello, l’ultimo strato d’intonaco. I colori vi penetrano e si può dire che rimangano infissi nel muro, a meno di problemi che sono per lo più dovuti ad un’insufficiente manutenzione del tetto. Solo in Italia alcuni artisti sono stati designati con nomi che si riferiscono alla loro capacità di pitturare velocemente: “fa presto”, “presto e bene”. I piemontesi non sono da meno, sin dalle antichissime pitture riscoperte nel sottotetto di Sant’Orso ad Aosta per giugere alla grandiosa macchina decorativa di Mattia Bortoloni nel Santuario di Vicoforte (senza dimenticare Jaquerio a Ranverso, Spanzotti ad Ivrea, Gaudenzio e Tanzio a Varallo, Pozzo a Mondovì, Aliberti ad Asti).